Velocista giramondo

Il mondo visto da un ragazzo supersonico

A Christmas Carol

Il Natale inizia solitamente intorno alla metà di Novembre, quando sugli scaffali dei centri commerciali fanno la loro comparsa i primi timidi cesti contenenti spumante e prodotti di ogni sorta accompagnati dalla tradizionale paglietta argentata.
Se da un lato la luce del Sole cala d’intensità rendendo le giornate inevitabilmente più fredde e buie, dall’altro le città si illuminano di lampadine e festoni colorati che rianimano quella scintilla nascosta in fondo al cuore, in grado di creare nei singoli individui un senso di complicità e appartenenza nei confronti di una comunità più grande.
Alle persone viene data la possibilità di rivivere l’anno appena trascorso per valutare se con il proprio comportamento sono state più simili all’Ebenezer Scrooge dei primi capitoli oppure a quello che si riscopre nel finale della fiaba dickensiana. (altro…)

Published: 16 dicembre 2015 | Comments: 0

Architetture di un futuro passato

I programmi televisivi odierni sono ormai molteplici e in grado di soddisfare le esigenze di un pubblico sempre più vorace; alcuni mostrano cucine di ristoranti dove nessuno vorrebbe mangiare, altri persone apparentemente abbandonate a loro stesse su isole angustie che fanno emergere miti orwelliani e infine ci sono format il cui unico obiettivo è riuscire a costruire case strane e fantasiose al limite della fisica.
Quella che il palinsesto traduce in innovazione affonda le proprie radici nello stile di un architetto catalano vissuto tra Otto e Novecento, le cui idee hanno contribuito a plasmare l’intera città di Barcellona. (altro…)

Published: 15 novembre 2015 | Comments: 0

Il sogno di Salinger

Mentre secondo De André dai diamanti non nasce niente, non sembra essere dello stesso avviso l’americana Agnes Denes che a Marzo 2015 ha seminato un campo di cinque ettari all’interno di una delle più urbanizzate zone milanesi.
Wheatfield, questo il nome dell’installazione, venne testata per la prima volta tra Wall Street e il World Trade Center all’inizio degli anni Ottanta per cercare di aprire un varco tra i pesanti strati di cemento che impedivano alla natura sottostante di respirare.
Lo scenario ambientale contamina l’intera produzione di Agnes; grazie alla sua arte ha contribuito a creare montagne in Finlandia, incatenare foreste in India e coltivare riso sulle cascate del Niagara con l’obiettivo di scoperchiare l’iperrealistico e claustrofobico spazio urbano per far riemergere la campagna primitiva, affinché le persone possano riappropriarsi dei sogni dimenticati tra le spighe dell’infanzia, dei pomeriggi sull’isola della Grande Jatte e delle colazioni sull’erba. (altro…)

Published: 23 luglio 2015 | Comments: 0