Il taccuino scarlatto

Architetture di un futuro passato

I programmi televisivi odierni sono ormai molteplici e in grado di soddisfare le esigenze di un pubblico sempre più vorace; alcuni mostrano cucine di ristoranti dove nessuno vorrebbe mangiare, altri persone apparentemente abbandonate a loro stesse su isole angustie che fanno emergere miti orwelliani e infine ci sono format il cui unico obiettivo è riuscire a costruire case strane e fantasiose al limite della fisica.
Quella che il palinsesto traduce in innovazione affonda le proprie radici nello stile di un architetto catalano vissuto tra Otto e Novecento, le cui idee hanno contribuito a plasmare l’intera città di Barcellona. (altro…)

Published: 15 novembre 2015 | Comments: 0

Dare la vita per non morire

Oggi è facile morire, o meglio è diventato così naturale relazionarsi con il tragico che si è stemperato il concetto di esistenza nel vero senso della parola; guardando film e telegiornali, l’uomo da un lato si rende conto degli avvenimenti indicibili che accadono nel mondo e ne soffre, ma dall’altro è ormai uno spettatore distaccato che ha eretto un muro invisibile oltre il quale le sue emozioni sono al sicuro e gli conferiscono la convinzione di sopravvivere in eterno.
Lo scultore analizza proprio questa tematica concentrandosi sulle strategie con cui ogni persona decide di giocare le proprie carte al tavolo della vita per tentar di vincere la partita nel migliore dei modi. (altro…)

Published: 25 ottobre 2015 | Comments: 0

Il sogno di Salinger

Mentre secondo De André dai diamanti non nasce niente, non sembra essere dello stesso avviso l’americana Agnes Denes che a Marzo 2015 ha seminato un campo di cinque ettari all’interno di una delle più urbanizzate zone milanesi.
Wheatfield, questo il nome dell’installazione, venne testata per la prima volta tra Wall Street e il World Trade Center all’inizio degli anni Ottanta per cercare di aprire un varco tra i pesanti strati di cemento che impedivano alla natura sottostante di respirare.
Lo scenario ambientale contamina l’intera produzione di Agnes; grazie alla sua arte ha contribuito a creare montagne in Finlandia, incatenare foreste in India e coltivare riso sulle cascate del Niagara con l’obiettivo di scoperchiare l’iperrealistico e claustrofobico spazio urbano per far riemergere la campagna primitiva, affinché le persone possano riappropriarsi dei sogni dimenticati tra le spighe dell’infanzia, dei pomeriggi sull’isola della Grande Jatte e delle colazioni sull’erba. (altro…)

Published: 23 luglio 2015 | Comments: 0